Trust e Opere d’arte: cosa c’è da sapere?


Marco ZoppiArgomento sempre attuale tra tutti gli operatori del settore, il conferimento di opere d’arte all’interno di un Trust rappresenta una formula di investimento in grado di offrire indubbi vantaggi di natura economica e fiscale al suo contraente. Considerando che qualsiasi bene avente un valore economico e commerciale può legalmente essere inserito nel patrimonio vincolato ad un Trust, è naturale concludere che anche le opere d’arte possano rientrare senza preclusioni in questa vincente formula di investimento.
Per quanto concerne la compravendita di opere d’arte, occorre attenersi alla necessità di attuare una valutazione obiettiva e scrupolosa che tenga conto del valore artistico e storico dell’oggetto e di rispettare tutti i dettami imposti dal Codice dei Beni Culturali.

A rendere particolarmente conveniente il conferimento di un’opera d’arte in un Trust non sono solamente i tangibili vantaggi di carattere economico, ma è anche, e soprattutto, la possibilità di ottimizzare la propria fiscalità.
In quanto ‘’ente non commerciale’’, infatti, il Trust genera rendite e plusvalenze che non espongono il titolare dell’investimento ad una tassazione specifica; anche per questo motivo, il possesso di un’opera d’arte non deve essere dichiarato al Fisco. Nei casi in cui, per ragioni di vario tipo, l’oggetto fosse conservato fuori dai confini italiani, il suo possessore non sarebbe comunque soggetto alla compilazione del quadro RW.

Per quello che riguarda l’aspetto economico sotteso dalla compravendita di un’opera d’arte conferita in un Trust, si tendono ad attuare le medesime disposizioni valide per gli acquisti e le vendite che avvengono tra privati: non è pertanto necessaria l’applicazione del valore dell’iva.
Tutte le opere d’arte inserite in un Trust sono libere da imposte di successione: a queste, infatti, è solitamente applicata una sola quota fissa di 168 Euro.
In tutti gli altri casi, invece, al Trust viene applicata una tassa calcolata nel momento stesso della sua apertura e quantificata nel 4% con franchigia di 1 Milione per successioni che coinvolgono eredi in linea diretta del precedente possessore del titolo. Nel caso in cui ad ereditare il patrimonio sotteso dal Trust fossero eventuali sorelle o fratelli, la percentuale salirebbe di due punti percentuali, a parità di franchigia.
Familiari meno prossimi ed eredi estranei alla genealogia del possessore del Trust sono invece soggetti, in assenza di franchigia, ad una tassazione pari all’8% dell’ammontare del valore dell’opera.

Per tutto il periodo in cui il Trust resta in vigore, il Trustee può decidere in totale autonomia come gestire l’opera d’arte al fine di valorizzarla e di generare un utile da aggiungere al valore del Trust o al reddito personale.

A garantire la convenienza di questa particolare forma di investimento non è la sola possibilità di generare un’ulteriore fonte di reddito e di valorizzare contemporaneamente l’opera d’arte: il conferimento di un’opera in un Trust, infatti, garantisce la Segregazione Patrimoniale, aspetto peculiare di questa forma di investimento e tra le prime fonti di interesse di sempre più numerosi risparmiatori. Infatti, i beni che rientrano nel patrimonio costitutivo di un Trust, costituiscono un ammontare del tutto indipendente da quelli personali del disponente, dei beneficiari e del trustee: tutto ciò li rende scevri da rivendicazioni di eventuali creditori personali e svincolati dalle vicende patrimoniali personali di tutte le parti coinvolte dal Trust.

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