L’importanza della formazione per il lavoratore


Un tempo c’era il “posto fisso”, un lavoro che si iniziava subito dopo la scuola o l’università e che non si abbandonava più fino alla pensione. Oggi molte cose sono cambiate, e il posto fisso non esiste più. Ogni lavoratore, anche quello assunto con contratto a tempo indeterminato, sa che potrebbe avere necessità di cercare un altro lavoro in qualsiasi momento. Licenziamenti e riconversioni sono sempre dietro l’angolo, ma può anche succedere che sia lo stesso lavoratore a voler sfruttare la precarietà a suo vantaggio, cercando di cambiare lavoro ogni volta che desidera rimettersi in gioco o che la situazione lo permette.

La formazione continua come modus vivendi

In questo tipo di scenario, diventa strettamente necessario mantenersi aggiornati ed essere pronti al cambiamento. Non ci si può lasciar andare, occorre dimostrare ogni giorno il proprio valore e la propria buona volontà. Inoltre, ogni giorno bisogna stare con occhi e orecchi ben aperti per riuscire a cogliere le opportunità, qualora si presentassero. La situazione descritta spiega molto bene come mai il concetto di formazione sia attualmente così diffuso.

Un tempo, la formazione era riservata solo a coloro che studiavano o che dovevano qualificarsi per trovare “il” lavoro. Oggi, la formazione è concepita come un percorso continuo di crescita e apprendimento, anche perché un lavoratore ha il dovere/opportunità di imparare cose nuove o cambiare impiego. In alcune aziende, il concetto di formazione è così radicato che i dipendenti vengono invitati a frequentare dei corsi di approfondimento o specializzazione a carico della Società. In altri casi, sono i lavoratori stessi ad esprimere il desiderio di studiare in orario extra-lavorativo ed investono tempo e denaro nella formazione. Vi sono poi alcune categorie di professionisti che devono per legge adempiere a obblighi formativi, acquisendo dei crediti riconosciuti dagli ordini professionali di appartenenza.

Formazione specialistica e non solo

Se si è già in possesso di un lavoro ma si desidera migliorare il proprio profilo professionale, si possono fare due tipi di scelta:

  • seguire un corso che dia un’ulteriore specializzazione al lavoratore o che lo qualifiche in maniera diversa. Questo caso è molto frequente sia in chi vuole riuscire a “sbloccare” la propria carriera, sia in chi vuole cambiare completamente lavoro. Immaginiamo di conoscere un dipendente del settore amministrativo che sia stanco di svolgere mansioni operative ed abbia voglia di spostarsi in un settore più dinamico come quello delle Risorse Umane. Questo lavoratore potrebbe entrare in possesso di un attestato ottenuto grazie ad un Master in Gestione Risorse Umane e proporsi come candidato ad un passaggio interno. Adesso immaginiamo invece un giovane laureato in Economia che svolga il lavoro di centralinista in un call center e che si accorga di aver bisogno di una specializzazione più forte per entrare nel suo settore di pertinenza. Questo ragazzo potrebbe scegliere uno dei tanti Master in Finanza e tentare una nuova strada, per la quale non era in possesso delle qualifiche adeguate;
  • seguire un corso che non dia una specializzazione professionale, ma che aiuti a vivere in maniera più proficua e produttiva il rapporto di lavoro. Molte persone – sia dipendenti che liberi professionisti – hanno capacità tecniche elevate ma difettano delle caratteristiche personali che possano renderli davvero vincenti. Per queste persone esistono corsi che servono proprio a raffinare i cosiddetti “soft skill”, ovvero tutti gli aspetti del carattere, della relazione e della comunicazione che possono fare la differenza tra un lavoratore di successo ed uno che non lo è. In giro esiste davvero di tutto: dai corsi per una comunicazione efficace a quelli che insegnano a vendere, dai corsi per imparare a lavorare in team a quelli per fare colloqui di lavoro nel miglior modo possibile.

Corsi e master compatibili con l’orario di lavoro

Per venire incontro alle esigenze dei lavoratori che vogliono continuare a formarsi, le Business School hanno creato corsi e master che si svolgono in gran parte al di fuori dell’orario di lavoro. È il caso degli Executive Master in formula week end, ovvero i corsi che si svolgono durante il fine settimana, molto spesso di venerdì pomeriggio e di sabato.

Questo tipo di occasioni formative sono molto comode, perché i lavoratori devono limitarsi a richiedere un permesso il venerdì (approfittando dei “permessi studio” se inclusi nel contratto nazionale) e possono approfittare del primo giorno libero del week end.

La formula week end può essere adottata da master o corsi di diverso tipo e durata: ci sono corsi che durano uno o due week end e master veri e propri che durano anche venti week end di seguito.

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