Il valore del tempo


Stamane, durante la consueta passeggiata dilettevole per giungere in ufficio, il mio sguardo, vagante per le famigliari vie della città, si è soffermato sulla locandina di un film in programmazione, recante l'”ispiratorio” titolo “E’ già ieri”. Lampadina accesa nella mente della sottoscritta… una riflessione sul tempo (e su una gestione ottimale dello stesso) è doverosa nella società attuale, stretta nella morsa implacabile delle lancette dell’orologio… TIC-TAC, TIC-TAC…impegni improrogabili, scadenze, appuntamenti, lavori assolutamente da portare a termine entro la tal ora del tal giorno. Quante volte ci sfugge dalle labbra l’abusata affermazione:”Se la giornata fosse di 48 ore sarebbe meglio”.

Ma, in definitiva, cos’è il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so. Se dovessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so“. Con queste lungimiranti parole, tratte dalle “Confessioni” di Sant’Agostino, si ipotizza abbia avuto inizio la speculazione moderna sul tempo. Per quanto precisamente possa essere misurato, il tempo rimane in sé qualcosa di sfuggente.

La cosiddetta componente biologica dei tempi circadiani è quella che maggiormente si avvicina al concetto di tempo analogico classicamente rappresentato dall’orologio (tempo oggettivo); la variante psicologica, invece, è decisamente personale, ovvero dipende dalla personalità di chi vive quel tempo e dal contesto in cui lo trascorre (tempo soggettivo).

Questi nebulosi concetti erano già stati sviscerati dai filosofi della Grecia antica nella riconosciuta differenza tra “chonos“, il tempo misurabile, e “kairos“, il tempo vissuto nella dimensione psicologica individuale.

Or dunque, scendiamo dai cieli della filosofia e torniamo, ahimé, coi piedi per terra.

Una gestione intelligente del proprio tempo si configura quale necessità impellente per incrementare la nostra “efficacia” personale. La gestione del tempo può darci una mano ad utilizzare fruttuosamente il capitale di minuti che ogni giornata ci elargisce e a ridurre lo stress, per aumentare così il benessere al lavoro. Non dimentichiamo il fatto che, oramai, vita privata e vita professionale sono sempre più interrelate, anche per la diffusione capillare di strumenti di comunicazione personali, quali cellulari, pc, e-mail… strumenti che non distinguono tra le pareti della nostra “casa dolce casa” e… dell’ufficio!


Che obiettivi è opportuno prefiggersi per non diventare schiavi del nemico/amico tempo?

  • Identificare i punti di forza e le disfunzioni relative alla gestione del tempo

  • Fissare obiettivi precisi e stabilire le priorità dell’azione (pianificare!)

  • Imparare a delegare

  • Migliorare le condizioni di lavoro e la qualità

  • Affrontare lo stress relativo alla situazione

  • Diventare consapevoli dell’utilizzo del proprio tempo (analizzare onestamente la propria tendenza a rimandare o, viceversa, caricarsi d’impegni).

Varvelli, nel testo “L’orologio manageriale”, ha individuato cinque tipologie di comportamento in rapporto alla gestione del tempo:

  • Affanno ingorgato: siete prigionieri del tempo. L’idea del tempo vi preoccupa, a volte vi angoscia persino. Siete continuamente consapevoli del suo trascorrere e tuttavia non riuscite ad utilizzarlo come vorreste. La ragione è che la vostra esistenza è disorganizzata o, almeno, male organizzata…

  • Insoddisfazione: vi preoccupate troppo del tempo e nel vostro intimo non siete ben convinti di come dovreste utilizzarlo… avete bisogno di assumere un atteggiamento più disteso nei confronti della vita.

  • Patteggiando: nei confronti con l’orologio siete riusciti a stabilire un equilibrio scambievole – lui non vi preoccupa e voi non lo dimenticate. Non siete né schiavi né padroni del tempo. La situazione è di equilibrio con un po’ d’indifferenza.

  • Padronanza organizzata: siete tra coloro che sanno come utilizzare il tempo. Tuttavia evitate di andare oltre e di comprimere ancor più le vostre attività nell’arco di una giornata. Potreste mettere in pericolo il vostro equilibrio.

  • Perfetta ossessione: il tempo è completamente sotto il vostro controllo. Risponde ad ogni vostro schioccare di dita (o almeno, voi lo credete). Siete dei vincitori e dei realizzatori sul piano della quantità ma forse avete perduto la qualità della vita. Sapete ancora rilassarvi e divertirvi?

 

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