Xylella fastidiosa: il killer della Puglia
Oltre 23 mila ettari di alberi infetti e altrettanti da sradicare: sono questi i danni del virus patogeno che dal 2013 intacca gli alberi di ulivo pugliesi. La principale causa di questo disastro ambientale viene individuata nella Xylella Fastidiosa, un batterio di cui esistono quattro sottospecie in tutto il mondo e che infetta oltre 150 diversi tipi di piante tra cui ulivi, viti, aceri, piante di agrumi e altri alberi da frutta. Il virus uccide la pianta penetrando nei vasi conduttori dello xilema che trasportano le sostanze nutrienti dalle radici al fusto, facendo seccare la pianta in breve tempo.
Come avviene il contagio?
Il batterio si trasmette tramite gli insetti che fanno da vettore. In particolare la causa di questa diffusione è stata identificata nella sputacchina, una cicala che si nutre succhiando i vasi linfatici delle piante trasmettendo così il batterio.
Da dove arriva?
Secondo i diversi studi e confronti con una banca dati internazionale si è arrivati alla conclusione che il batterio che ha colpito gli ulivi pugliesi è dello stesso ceppo di quello presente in Costa Rica. Il paese dell’America Centrale infatti è tra i principali esportatori di piante ornamentali come l’oleandro. Ulteriori accertamenti hanno confermato l’ipotesi che ad innescare l’infezione è stato un oleandro di provenienza olandese e di origine costaricana.
Xylella fastidiosa: cure e rimedi
Nonostante si conosca il batterio da oltre un secolo, ad oggi non esiste ancora una cura ufficiale per curare gli alberi malati. Ciò che si può fare è scoraggiare la diffusione del patogeno contrastando il proliferare degli insetti vettori che lo diffondono, utilizzando trattamenti insetticidi e tagliando frequentemente l’erba vicino agli alberi dove proliferano le larve, fino ad arrivare all’abbattimento delle piante infette. Questo flagello rischia seriamente di decimare la produzione olivicola del territorio pugliese.
A livello produttivo, il danno della Xylella è sulla quantità e non sulla qualità dell’olio pugliese, da sempre famoso per le sue eccellenti proprietà organolettiche.
Con oltre 377.000 ettari di olivi, la Puglia è la prima regione italiana, che conta una produzione di oltre 11 milioni di quintali di olive all’anno. Gli ulivi sono un patrimonio di inestimabile valore per il territorio, dotati di cultura, storia e tradizione. Un patrimonio da salvaguardare e tutelare nel tempo.